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FRAMMENTI DI UN'ILIADE

chirurgia di una guerra

Target: Medie inferiori e superiori
Materie coinvolte: lettere

Durata:  90 minuti

Più di 3200 anni fa, due eserciti si fronteggiano davanti alla rocca di Troia.Vuoi per garantirsi il monopolio dei commerci, come suggerisce la storia, vuoi per l’amore di una donna, come canta Omero.Uomini. Dei. Destino.

 

Cosa hanno in comuni i ragazzi di oggi con questa guerra avvenuta più di 3200 anni fa?

Innanzitutto, l’essere giovani.

Sono giovani i nostri spettatori, erano giovani gli eroi al momento della partenza per la guerra di Troia: Achille aveva presumibilmente 17 anni, Patroclo 18. Cassandra era molto giovane, Ettore qualche anno di più.

Essere mossi dalla passione.

È così per i giovani d’oggi, era così per quei giovani poi divenuti eroi. Tutti sferzati dal vento delle passioni, primo fra tutti l’amore.

Essere sottomessi a qualcosa di più grande.

Nel nostro caso la paura, il timore della vita, percepita così lontana e così grande; nel caso degli eroi greci e troiani, il fato. Un fato ineluttabile, cui non si può in alcun modo sfuggire.

 

Non abbiamo seguito la storia. Abbiamo rubato alla penna e al genio di Omero quei personaggi “secondari”, poco sviluppati nel poema che tanto hanno da dire e che tanto incuriosiscono.

Ha preso così corpo la storia di Briseide, quella di Criseide. Hanno cominciato a formarsi le coppie piene d’amore: amore tra Achille e Patroclo, amore fraterno tra Ettore e Cassandra, amore filiale tra Teti e Achille.

Contraltare di questa vibrante umanità gli Dei. Chi a favore dei Greci, chi a favore dei Troiani, scompigliano e disequilibrano il piano della battaglia, ne cambiano le sorti, la determinano in maniera spesso comica.

Al di sopra della volontà e del creato, le Moire. Il destino ineluttabile. Per qualcuno è morte, per altri è vita. Ma per molti, forse tutti, è sconfitta (perdita).

 

La forza di giovani protagonisti che immolano la propria vita per ciò in cui credono o per ciò che bramano: gloria, famiglia, patria, amore, onore. Non c’è passato, non c’è futuro. Solo l’ardore del presente e l’ineluttabile forza del destino.

 

“[...] lasciò infine sul proprio tavolo soltanto l’Iliade di Omero, poiché aveva scoperto che in essa v’è tutto ciò che si può desiderare, e non esiste cosa che non vi sia rispecchiata già con altrettanta profondità e perfezione”.

da Il ritratto - Racconti di Pietroburgo – Gogol’ 

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